.. Yoga Esperienziale - Metodo Dr Bhole
YOGA È FITNESS ?
Nei tempi antichi la cultura Hindu aveva numerose discipline corporee conosciute come “Vyayama” . La cultura fisica era finalizzata al fitness, mentre i giochi e lo sport allo sviluppo delle varie abilità motorie, ed in entrambe le discipline si cercava di sviluppare la capacità di prendere decisioni ed eseguirle. La danza tradizionale ed il teatro utilizzavano invece il corpo con l’obiettivo di esprimere sentimenti ed emozioni.
Se riflettiamo sui vari tipi di attività fisica che eseguiamo nel quotidiano, ci rendiamo conto che sono essenzialmente attività di tipo neuro-muscolare. Diversi gruppi muscolari vengono attivati dal comando del sistema nervoso contraendosi in modo più o meno intenso, e una volta che l’azione si conclude, gli stessi muscoli dovrebbero riportarsi ad una condizione di riposo. Molto spesso, però, questo non accade, e dopo un certo periodo, l’individuo esperimenta un senso di tensione più o meno intenso e doloroso a livello fisico o mentale.
La fisiologia ci insegna che i muscoli sono continuamente in una condizione di leggera contrazione che viene chiamata tono muscolare o semplicemente “tono”. Collegato a questo termine abbiamo quello di ipotonia, la condizione in cui il tono muscolare è minore rispetto a quello ottimale; e di ipertono, in cui è maggiore rispetto a quello ottimale.
Il tono muscolare, la postura e l’equilibrio sono importanti attività controllate dai riflessi dei muscoli scheletrici, e vengono attivate e mantenute dal cervelletto, una struttura appartenente alla parte più antica e primitiva del cervello. Per indicare invece i diversi gradi di contrazione muscolare, che vanno dal lieve al massimo, si utilizzano termini come tensione, spasmo, tremore, tetano.
I muscoli scheletrici si inseriscono sulle ossa e sono conosciuti anche come muscoli striati o muscoli volontari. Vengono controllati dal sistema nervoso cerebro-spinale. Sono di varia lunghezza e sono costituiti in parte da fibre muscolari di colore rosso e in parte da fibre di bianche. Le fibre bianche hanno la caratteristica di attivarsi velocemente e sono importanti nelle attività muscolari “fasiche”, dove occorre maggior velocità di contrazione, come correre per una breve distanza, sollevare un peso, ecc. Le fibre rosse o ad attivazione lenta sono importanti nelle attività toniche, di tipo posturale o di resistenza.
Utilizzando la moderna terminologia medica, possiamo dire che le discipline ginniche e sportive hanno alla base una attività muscolare con contrazioni veloci di tipo fasico e dipendono prevalentemente dal controllo nervoso proveniente dalla corteccia motoria. Le asana, o modelli posturali, vengono mantenute attraverso una attività muscolare di tipo tonico, che dipende prevalentemente dal cervelletto e che può essere vista come l’attività vitale di base presente nei muscoli.
Benché oggigiorno le asana vengano utilizzate per il fitness e lo sviluppo corporeo, originariamente il loro scopo non era il raggiungimento di una buona forma fisica, né lo sviluppo di abilità decisionali, poiché si supponeva che si giungesse alla posizione finale attraverso movimenti lenti e venissero poi mantenute per un certo tempo. Le asana venivano utilizzate per ridurre le tensioni muscolari e per la correzione del substrato posturale del corpo, deha shuddhi, in modo da rendere possibile al praticante l’esperienza di rimanere seduto per un certo periodo in uno stato stabile, confortevole, non disturbato e di continuare poi il percorso verso il pranayama e le esperienze più avanzate provenienti dall’interno del corpo, dalla mente e dalla coscienza.
Anche se non esplicitamente indicato dalla tradizione scritta, la pratica di asana eliminando le tensioni muscolari sviluppa l’estendersi di movimenti respiratori omogenei su tutta la superficie del corpo, cioè “l’esperienza di tutto il corpo che respira”. Questa espressione fa riferimento al fatto che a seguito dell’espansione e del restringimento delle pareti corporee legato all’inspiro e all’espiro, l’esperienza dell’individuo sarà quella di sentire che tutta la superficie del corpo manifesta una omogenea attività neuro-muscolare o “pranica”. La presenza di questa esperienza a livello di pelle, non è una novità per la medicina occidentale, che la monitora utilizzando l’esame della pletismografia da dito.
Le asana possono essere considerate pertanto come posture o schemi posturali che secondo i testi tradizionali vorrebbero “portare stabilità, salute e un senso di leggerezza nelle diverse parti del corpo” (H.P. I.17: tad asanam sthairyam arogyam canga lagava).
Una ulteriore differenza tra posture yoga, esercizio fisco (Vyayama) e sport, è da ricercare nel fatto che lo yoga non si pone nessun obbiettivo esterno da raggiungere, come potrebbe essere fare un goal, o un canestro, o produrre un gesto atletico o una certa forma corporea o superare un avversario. Il suo scopo dovrebbe essere quello di lasciare che la persona rimanga unita a se stessa, attraverso l’ascolto delle esperienze interiori provenienti dal corpo, dal respiro, dalla mente. Questa unione con se stessi, dopo un primo periodo in cui vengono rimosse le tensioni presenti ai vari livelli dell’essere, si trasforma in una condizione piacevole nella quale l’individuo vuole rimanere per un tempo sempre più lungo. Per questo motivo lo yoga, patrimonio culturale dell’umanità, può essere definito una disciplina che porta alla conoscenza di sé e all’auto-realizzazione.
Anche le sequenze dinamiche utilizzate nello yoga dovrebbero avere alla base un meccanismo neuro-muscolare diverso rispetto a quelle proposte dall’esercizio fisico (vyayama), dalla danza, dallo sport, dalla ginnastica.
Quando il Saluto al sole o le sequenze dinamiche utilizzate in Yoga Therapy metodo Dr Bhole vengono insegnate con una didattica rispettosa dei concetti dei testi tradizionali e vengono praticate sulla base di una azione muscolare tonica-posturale e non della contrazione fasica tipica dell’esercizio fisico, si trasformano da sequenze di fitness in una Sadhana Yoga tradizionale, un percorso di crescita spirituale dell’individuo.
Ciò nonostante non possiamo non notare come in India gli insegnanti di educazione fisica vengano utilizzati per insegnare la materia dello yoga nelle scuole e nei college. Vengono organizzate competizioni di yoga, soprattutto di asana, a diversi livelli, dalle scuole alle università e anche show con il pubblico con premiazioni e medaglie. Tuttavia, studi più approfonditi dei testi autorevoli di educazione fisica e di yoga rivelano differenze fondamentali tra queste due discipline.
Dott. Giuseppe Goldoni
Yoga è Fitness?
03 marzo 2025 05:10
Giuseppe Goldoni - San Felice sul Panaro (Mo) - info@yogaesperienziale.com
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